Rush

A farewell to Kings

 

 

 

Torniamo con la macchina del tempo fino al lontano 1977, per salutare l'uscita dell'ennesimo capolavoro di una band geniale ed assolutamente fuori da ogni schema commerciale costituito. Quest'album si situa temporalmente tra i due album a mio avviso più rappresentativi dei Rush negli anni '70, cioè 2112 ed Hemispheres, ma contiene ad ogni modo canzoni dal valore assoluto.
1- A farewell to Kings è una canzone entusiasmante, il modo migliore per iniziare il disco. Un arpeggio arcano che riporta alla mente ere oscure ci introduce nella struttra classicamente-Rush del pezzo, con basso e batteria a rincorrersi mente Lifeson ci regala un riff di chitarra da mandare a memoria. La canzone fila liscia per tutti i suoi 6 minuti, tra riff intricati, armoniosi passaggi di batteria e i vocalizzi caratteristici di Lee, a volte delicati a volte lancinanti!
2- Xanadu è probabilmente una canzone cardine per chiunque suoni ed ascolti oggi progressive (che sia rock o metal), con un testo stupendo ed un'atmosfera mistica, aiutatat anche dal sapiente uso dei sintetizzatori (che qui fanno il loro ingresso ufficiale nell'economia del gruppo, se si esclude la fugace apparizione su Tears del precedente album). Il riff di chitarra è tra i più plagiati della storia (chiedere agli Enchant), ma non è l'unica caratteristica che rende questa canzone il vero capolavoro dell'album: ad esso si uniscono le bellissime linee vocali ed il mood generale, che varia col variare delle sensazioni delle liriche.
3- Closer to the heart è una delle canzoni più famose dei Rush, e se ne capisce subito il perchè. Possiede infatti un appeal unico, che la rende, pur nella sua breve durata, un must assoluto (soprattutto live, dove Lifeson può dar sfogo al suo estro nell'assolo centrale)
4- Cinderella man è il tipico esempio di perla nascosta. Spesso infatti dei Rush si tessono le lodi delle canzoni più appariscenti, dimenticando che mai (e dico mai) il gruppo ha inserito nei propri album alcun filler (la canzone-riempitivo): tra delicati passaggi (il ritornello) e momenti energici, si ascolta che è un piacere.
5- Madrigal è il primo tentativo veramente riuscito (Rivendell nell'album Fly by Night era un tantino prolissa) di canzone acustica: con l'aiuto del moog e dei sintetizzatori (usati comunque ancora in maniera semplice e non ingombrante) ricama atmosfere da brivido, e fa da giusta introduzione al pezzo più assurdo dell'album (e forse dell'intera carriera dei Rush)
6- Cygnus X-1 è infatti più di una semplice canzone, è quasi un esperimento in musica: una struttura intricatissima, tecnica a fiumi, vocalizzi spaventosi, assoli incrociati basso-batteria-chitarra!da ascoltare e riascoltare!la canzone che pone le basi per Cygnus Book II (suite di 20 minuti presente nel successivo Hemispheres) ma anche per lo stumentale YYZ (una delle canzoni più influenti dei Rush...chiedere ai Dream Theater)

nel sottolineare nuovamente le liriche stupende (profonde, ironiche, delicate) di Peart....non posso che ringraziare i Rush, ed attenderli al varco del 2006 con il nuovo album....trent'anni dopo, e non sentirli...
voto:100

Portnoy

 

 

1)A Farewell to Kings

2)Xanadu

3)Closer to the heart

4)Cinderella man

5)Madrigal

6)Cygnus X-1

 

 

 

 Votazione

100/100 (1 voto)

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